PRCS 6327
GROTTA MARCELLO DELISE Stampa 

Dati generali

Numero catasto REGIONE F.V.G.
6327
Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG
6137
Area geografica
CARSO TRIESTINO
Nazione
ITALIA
Provincia
TRIESTE
Comune
Duino Aurisina / Devin Nabresina
Località
S.PELAGIO
Dislivello
89 m
Sviluppo
45 m
Profondità
89 m
Num. ingressi
1
Pozzo di accesso
Pozzi interni
Artificiale/Naturale
Naturale

Altri nomi

POZZETTO LUKNJA PRI GRECICU
LUKNJA PRI GRECICU
GROTTICELLA DEL LAVARNO
ABISSO DEL SEGRETARIO MARCELLO

Descrizione

ACCESSO: La cavità si apre nella pineta sita sul fianco settentrionale del dossoche separa Baita da Prepotto Superiore. Il suo ingresso, un ovale irregolare di cm 180 x 100, è sito in una depressione, 3m ad Est di una masiera che. dalla cima del dosso scende, pur senza raggiungerla, verso la strada. A NE dell'imbocco dell'abisso si trova l'ingresso della Grotta 16a di Capodanno (6765/6288VG), un non troppo largo cunicolo-pozzo che scende per 12m sino ad una strettoia non forzata; gli imbocchi delle due grotte sono separati da un muretto a secco che impedisce cadute accidentali nella seconda. DESCRIZIONE: Un pozzo ben concrezionato e di 6m di profondità dà inizio a questa cavità; la parte più interna del pozzo, che si sviluppa in direzione N-S, è sormontata da un breve e stretto camino. Al suo fondo (punto 2), alla base della parete Sud, un basso passaggio sbocca su un pozzo di 18m, interrotto da un ripiano inclinato e da qualche ponte naturale; le sue pareti, in parte nude, in parte rivestite da un velo di calcite, si allargano verso il centro, per poi riavvicinarsi al fondo in cui una strozzatura costringe a passare fra grosse lame di roccia. A 10m dall'inizio di questo pozzo una serie di ponti naturali e di massi incastrati fra le pareti lo divide dalla sua logica prosecuzione, una frattura che si sviluppa in direziono Nord per alcuni metri; l'ambiente, dapprima concrezionato, diviene poi più scabro e severo ed è sormontato da un alto camino. La cavità prosegue in direzione SW con una serie di scivoli di roccia viva presentanti evidenti e marcate tracce di dissoluzione, intervallati da un piccolo pozzo (punto 3); la parte finale di questo tratto, che risulta essere scavato nella dolomia (o nei calcari dolomitici) si strozza in un angusto passaggio, allargato artificialmente (punto 4), che sbocca in direzione Sud su di un ampio pozzo profondo poco più di 6m i, interrotto verso la metà da un massiccio ponte naturale, forse non troppo stabile, cui segue un ripiano inclinato. Sulla parete Nord del ripiano, ad un paio di metri di altezza, è stata aperta una finestra che immette su di un piccolo pozzo dalle pareti erose e interessato da marcati fenomeni di ringiovanimento. Questi è sormontato da un camino e prosegue verso il basso fra massi incastrati che impediscono l'accesso ad una fessura non molto larga oltre alla quale le pietre cadono per alcuni metri. Alla fine del ripiano inclinato il pozzo prosegue (punto 5), im parte concrezionato ed in parte eroso, per ulteriori 16m e nuovamente in direzione SW; sulla parete opposta si notano alcune finestre non ancora raggiunte. Al suo fondo, costituito da un ammasso di sfasciumi lapidei, alla base della parete SW è stato aperto un passaggio, tuttora abbastanza disagevole, (punto 6) oltre il quale si scende un P. 8 seguito da uno scivolo molto inclinato e da un P. 4; le pareti, che distano fra di loro alcuni metri, si presentano erose e frastagliate, con accenni di concrezionamento rari ma comunque chiaramente osservabili. Sul ripiano terminale di questo che potremmo considerare un unico pozzo di 15m - una frattura orientata NNW-SSE - a breve distanza dall'orlo del pozzo successivo (punto 7), si apre un pozzo cieco di 6m. Dal punto 7 la cavità si approfondisce ancora verso SW con un altro pozzo inclinato, profondo 12 m, chiuso al fondo da massi incastrati sotto i quali un ulteriore salto di 2,5m conduce alla fessura finale (punto 8) con cui attualmente la grotta finisce. Dal ripiano sito 3mi più in basso del Punto 7 in direzione NW si apre una finestra, oggetto di sterile scavo, oltre la quale s'apre un minuscolo vano al cui fondo la grotta potrebbe proseguire ancora per qualche metro.

Tutta la cavità si sviluppa lungo un piano inclinato che talvolta dà l'impressione di seguire l'andamento degli strati, immergendosi in direzione SW, intercettando lungo il percorso fratture quasi ortogonali (NW-SE) e attraversando via via serie di litotipi differenti: ai calcari grigiastri del tratto iniziale seguono calcari dolomitici o dolomie e quindi calcari neri in alternanza a calcari grigi. Nel corso dell'esplorazione (mesi di gennaio e febbraio 2003) lo stillicidio è stato sempre molto abbondante, quasi scomparso nei due mesi successivi. NOTA: La cavità è stata erroneamente ricatastata, a causa di un errore di posizione, col numero 6542/6210VG. NOTA: SEGNALATA PRESENZA DI RIFIUTI

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Note

1) GROTTA DOPPIA: VEDI DESCRIZIONE
1) GROTTA AD ANDAMENTO VERTICALE
2) POSIZIONE ESEGUITA CON GPS DIFFERENZIALE
3) ESPLORAZIONE COMPLETA
4) RILIEVO COMPLETO
5) INQUINATA

Rilievi

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