Lasciata la macchina al primo parcheggio sulla sinistra della strada che porta a Draga Sant’Elia, si imbocca la traccia di sentiero che si diparte sul lato destro della carreggiata. Si percorre la traccia per circa 100 mt e poi ci si innoltra nel fitto bosco quasi perpendicolarmente sulla destra della traccia per ulteriori 100 mt. Nel percorso si incontrano delle vecchie trincee della prima guerra mondiale ed un piccolo baratro con una caverna usata come ricovero di guerra. L’ingresso si apre vicino ad un alto pino nero sul quale è oggi possibile predisporre l’attacco per la discesa nel pozzo di ingresso. L’ingresso ha forma ovale e di piccole dimensioni e profondo 5mt e vi si entra facilmente. Arrivati sul fondo del primo pozzo si apre una galleria inclinata ricca di concrezioni , cannelli a soffitto e alcuni candelabri sul pavimento dove è presente anche una colata calcitica bianca. A destra si apre una strettoia che conduce in una saletta riccamente concrezionata ma senza possibilità di prosecuzione. Terminata la prima galleria questa girava a destra e giunge in una ampia sala concrezionata con lunghi cannelli di oltre 1 mt. e una colata calcitica bianca. Nella caverna è presente sulla sinistra una grande e conformata stalagmite alta circa 2 mt. Sulla destra della sala scende un cunicolo che apparentemente chiude nel pietrame senza prosecuzione. In fondo alla sala diparte una breve risalita in colata calcitica dove fa bella mostra un candelabro proprio nel mezzo del meandro. La grotta finisce in una cameretta riccamente concrezionata e rivestita di calcite. Da un piccolo camino si avverte un leggero movimento d’aria in discesa.
Nel corso della visita abbiamo trovato un chirottero.