PRCS 2288
ABISSO A SW DELLA STAZIONE FERROV. DI PROSECCO Stampa 

Dati generali

Numero catasto REGIONE F.V.G.
2288
Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG
4720
Area geografica
CARSO TRIESTINO
Nazione
ITALIA
Provincia
TRIESTE
Comune
Sgonico / Zgonik
Dislivello
104 m
Sviluppo
53 m
Profondità
104 m
Num. ingressi
1
Pozzo di accesso
Pozzi interni
Artificiale/Naturale
Naturale

Altri nomi

ABISSO DELLE CAMPANE

Descrizione

ACCESSO 2288/4720FR: la cavità si apre circa 700m in direzione SW dalla stazione ferroviaria di Prosecco. DESCRIZIONE 2288/4720FR: l'ingresso dell'abisso è stato reso accessibile con un lungo lavoro di scavo. Inizialmente il pozzo d'accesso è molto stretto, ma si allarga dopo poco, assumendo dimensioni considerevoli; in direzione Est (non visibile sul rilievo) si prolunga per alcuni metri una grossa frana sfociante sul pozzo, la quale non viene toccata nè dal materiale, nè dagli esploratori. La base del pozzo, in lieve discesa, misura 8m x 4m; il pozzo seguente, di 3,4m, è uno scivolo molto pericoloso e termina su di un ripiano ingombro di massi, sulla verticale del quale si innalza un ampio camino che si perde nel buio. Dal ripiano scende il pozzo di 43m, interrotto da un breve terrazzino e più sotto da due grandi ponti naturali, il cui fondo è ingombro di depositi argillosi misti a pietrame e massi. Un breve pozzo, 3,5m, porta in un ultimo ambiente, con il quale la cavità raggiunge la profondità di 81m e nel quale sono visibili vari fossili. Nel 1981 è stato scoperto un nuovo ed interessante proseguimento oltre l'esigua fessura che si apre alla profondità di 43m, a livello di un piccolo ma comodo terrazzino. Oltre il passaggio, aperto artificialmente, la cavità prosegue con una serie di pozzi collegati tra loro da vani intervallati da passaggi angusti, i quali portano all profondità di 104m. La cavità è caratterizzata da lame di roccia, fratture beanti e ringiovanimento degli ambienti; presenti anche un abbondante concrezionamento delle pareti e stalattiti. Oltre la strettoia iniziale scende un pozzo profondo 23m, alquanto angusto nella parte mediana a causa di un restringimento, nel quale sono evidenti rudiste ed ippuriti. Dal fondo, detritico e di forma allungata, si dipartono due diramazioni. La prima, a partire da uno stretto passaggio, conduce all'imbocco di un pozzo profondo 10m, sovrastato da una volta irregolare nella quale si aprono dei camini, il quale confluisce sulla base detritica del pozzo profondo 43m, esplorato nel 1972; la seconda diramazione, più complessa, si sviluppa sempre dalla base del pozzo di 23m, ma dal lato opposto da cui si diparte il precedente ramo ed è accessibile tramite un foro aperto nella parete, il quale comunica con un vano a base circolare, completamente concrezionato. Un passaggio allargato permette di raggiungere un'altra diramazione laterale, costituita da una cavernetta in parte concrezionata e dal fondo ingombro di massi incastrati. Dal vano a base circolare di cui sopra, un basso e fangoso passaggio ascendente sbocca in una galleria, lunga una decina di metri e larga in media 3m, abbellita da qualche formazione stalattitica ed interessata da alcune fratture trasversali, nelle cui parti terminali si percepisce una lieve circolazione d'aria; è stato valutato, tramite il lancio di alcune pietre che la cavità prosegue verticalmente per qualche metro. Il fondo è roccioso, coperto di argille molto umide per l'intenso stillicidio e nella parte terminale è leggermente ascendente, coperto di concrezione, e chiude con una strettoia impraticabile. Superata questa si arriva sull'orlo di due pozzi paralleli, divisi da un esiguo diaframma di roccia; questo dopo una decina di metri si interrompe, dando luogo così ad un pozzo unico, per ricomparire ancora alla profondità di 15m dividendo nuovamente il pozzo in due parti. Il fondo, è costituito da una breve china detritica che, con uno stretto passaggio, immette nel pozzo terminale, profondo anch'esso 20m, le cui pareti sono alquanto inclinate; esse presentano su di un lato depositi calcitici, i quali a livello del fondo sono stati asportati da fenomeni di ringiovanimento. Il fondo, molto angusto, è diviso in due parti da una lama di roccia che rende maggiormente difficile il lavoro di ampliamento di una strettoia che comunica con un pozzo valutato profondo circa 5m.

Note

1) PRESENZA DI CORRENTE D'ARIA
1) GROTTA AD ANDAMENTO ORIZZONTALE E VERTICALE
1) CAVITA' FACENTE PARTE DEL QUINTO GRUPPO DI GROTTE RIPOSIZIONATE SU CTR 1:5000 CON GPS (2006)
2) ESPLORAZIONE COMPLETA
2) GROTTA FOSSILE
3) CAVITA'FACENTE PARTE DEL PRIMO GRUPPO DI 280 GROTTE RIPOSIZIONATE SU CTR 1:5000 (CONVENZIONE CATASTO-REGIONE 20-11-98) (1999)
4) RILIEVO COMPLETO
5) MANCA LA PIANTA
6) PROSECUZIONI POSSIBILI
7) E' DISPONIBILE, MA NON ANCORA SEGNATA SU CTR LA POSIZIONE FATTA CON GPS DIFFERENZIALE

Pozzi

Ramo Nome ramo Profondità (m)
1 - 3.4
1 - 43
1 - 3.5
1 - 23
1 - 10.5
1 - 20
1 - 20
1 - 5

Rilievi

Bibliografia

GHERLIZZA F., 1983, - 100 Gruppo Grotte del C.A.T. ed., Trieste 1983: 1-208
N.N., 1972, Dati catastali e relazione tecnica delle cavita' s coperte sul Carso triestino nel 1972. Ricerche e Scoperte Spel., 1972: 1-7, Trieste 1973
GASPARO F., 1977, Grotte della Venezia Giulia (dal N. 4668 al N. 476 8 V.G.). Suppl. di Atti e Memorie 17, Trieste 1977: 1-24
RAVALLI R., 1981, La Grotta del Cibic: note storiche e geomorfologic he. Atti del V Conv. di Spel. del F.V.G., Trieste 1981, Trieste 1982: 77-86
BONE N., 1982, Nuova diramazione scoperta nella 4720 V.G. (Abisso a Sud Ovest della Stazione Ferroviaria di Prosecc o). Progressione 9, 5 (1): 22-24
GUIDI P., 1983, Scavi in Carso. Progressione 11, 6 (1): 13-14
RAVALLI R., 1982, Studio geomorfologico della Grotta 2288/4720 VG. Mondo Sotterraneo, n.s., 6 (1/2): 47-53, Udine

Grotte nelle vicinanze

POZZO ABBANDONATO

RG 6022 /VG6063
Distanza 0.03 km

POZZO PRESSO LA 4720 VG

RG 4191 /VG5311
Distanza 0.05 km

POZZO 1° PRESSO PROSECCO

RG 383 /VG845
Distanza 0.05 km