ACCESSO:
la grotta, di individuazione difficile, si trova 50m sopra la "Caverna delle Pecore" (297/155FR), nel canalone adiacente. Dal pianori dove si apre la Caverna delle Pecore, si risale seguendo una successione di placche percorse da acqua per una trentina di metri e quindi, prendendo a destra, di segue una traccia che entra nella boscaglia. Questa prosegue su di una cengia che passa vicino alla radice di un grosso albero sradicato da una slavina. Da qui si prosegue per ulteriori 20m, sino ad un larice abbattuto che taglia il sentiero. Da qui, a sinistra, si seguono dei segni rossi sugli alberi sino a raggiungere l'ingresso.
DESCRIZIONE:
l'ingresso è una bocca meandriforme alla quale seguono pochi metri di meandro comodo dopo i quali si risale, con un'arrampicata di 15m con difficoltà di 3° e 4° grado, fino ad una condotta, da cui arriva l'aria. Da qui, per uno stretto interstrato, si risale sino ad intercettare una bassa condotta il cui fondo è ingombro di pietre spigolose e taglienti (da cui il nome della cavità), che porta ad una serie di due "sifoni" nella ghiaia, dove una volta aveva termine la grotta. La condottina continua in discesa, con andamento a spirale, sino ad un bivio da cui, a sinistra, parte una condotta dal fondo sabbioso, ed a destra un cunicolo di aspetto simile a quello precedente. Prendendo a sinistra, dopo qualche metro, la zona diviene labirintica ma, seguendo l'aria e la strada più comoda, dopo qualche decina di metri si sbuca in un tratto di condotta che termina su uno sprofondamento, con un arrivo, dove è sempre presente stillicidio. Scesi in arrampicata pochi metri, si continua in una galleria inclinata il cui fondo è ingombro di pietroni instabili. Si arriva quindi ad un ulteriore bivio: a sinistra parte una condotta che, riunendosi a quella di destra del primo bivio, porta ai rami "Dai di Più" e "T.T.", mentre proseguendo diritti e seguendo la condotta, si arriva ad un'apparente fine del ramo. Il flusso d'aria, infatti, esce da un angusto passaggio proprio di fronte al punto in cui si arriva nella saletta. Nello stesso vano, sulla sinistra, dietro ad una quinta di roccia si trova un basso passaggio dal fondo sabbioso che by passa la strettoia, arrivando sopra il primo pozzo della cavità. Sul fondo del salto si trova un passaggio in interstrato che, dopo una decina di metri, pur continuando, presenta un'apertura sul lato sinistro del suolo, scendendo per la quale si ripercorre in senso inverso la strada appena fatta, sbucando sulla volta di una sala nella quale si scende. La sala è un comodo punto di sosta ed in essa precipita un arrivo d'acqua perenne. Sul lato opposto all'arrivo, la cavità prosegue con un salto di una quindicina di metri, dalla partenza molto instabile. Al fondo, un lago di dimensioni variabili, ma mai inferiori ai 2mX3m, è sovrastato dalla bocca di una galleria, cui si accede arrampicando sulla sinistra (3°/4°). Questa, percorsa da acqua, porta, dopo un riempimento di ghiaia, alla "Galleria delle Zecche", galleria a sezione ovale e dimensioni notevoli, che è percorribile a valle per 250m, sino ad un sifone di terra. Nella parte a valle esistono un paio di ringiovanimenti che, però, terminano dopo pochi metri. A monte, lungo il lato sinistro, si dipartono, a distanze diverse, i rami detti "dei Polaster", "Zlata Pitcka" ed "Anello Basso", mentre, in testa iniziano i "Rami delle Risalite, tutti in esplorazione.
COLLEGATO A:
ABISSO PAMPERO 6851/4007FR
INVERSA SOPRA GORIUDA 5560/3124FR