ACCESSO:
la grotta si apre presso una dolina allungata nella località Flondar ed alcuni massi ne ostruiscono per gran parte l'imboccatura. Ad una trentina di metri si trova l'ingresso della Grotta II ad Est del Flondar (694/3853VG) ed è probabile che un tempo le due cavità fossero unite in un unico complesso.
DESCRIZIONE:
il pozzo d'accesso si allarga subito considerevolmente e dapprima si scende nel vuoto, poi lungo una parete inclinata, toccando infine il suolo alla sommità di un ripido pendio. Alcuni rozzi gradini agevolano il superamento della breve china detritica, alla base della quale si aprono due caverne: quella sul lato destro ha una limitata estensione ed è ingombra di rottami, l'altra è invece più spaziosa e vi si accede salendo per un ammasso di massi concrezionati.
Qui l'ambiente presenta dei netti contrasti: sul lato NW della sala si elevano, da una grande colata calcitica, alcune alte stalagmiti, mentre dalla parte opposta le pareti sono nude e scendono verso degli enormi massi di frana coperti di argilla gialla. Dietro tali massi c'è un piccolo vano, dal quale un cunicolo di pochi metri porta all'orlo di un salto a fondo cieco.
In questa grotta, conosciuta anche con il nome di Grotta Cella, si sono svolte varie cerimonie, tra le quali un matrimonio religioso, ed una lapide, posta alla base del gruppo stalagmitico, commemora il XX anniversario di fondazione del Gruppo Speleologico Monfalconese.