PRCS 13
GROTTA DOVIZA

Dati generali

Numero catasto REGIONE F.V.G. 13
Numero catasto 2 - CATASTO STORICO FRIULI 70
Area geografica PREALPI GIULIE
Nazione ITALIA
Provincia UDINE
Comune Lusevera
Località VILLANOVA
Dislivello 123 m
Sviluppo 4591 m
Profondità 100 m
Num. ingressi 3
Pozzo di accesso No
Pozzi interni
Artificiale/Naturale Naturale

Posizione primo ingresso

Quota 623 m
Cartografia CTR 5000 049123
Nome cartografia CTR VEDRONZA
Cartografia 1:25000 IGM 25INW
Nome cartografia IGM LUSEVERA
Lat. (WGS84) 46.25265
Long. (WGS84) 13.28698
Lat. gauss 5123569
Lon. gauss 2387967
Lat. eur50 46°15'12,7
Lon. eur50 13°17'16,6
Lat. igme 46°15'07,2
Lon. igme 00°50'05,3
Validità posizione fatta con GPS + targhettature

Altri ingressi

Elemento ctr Profondità (m) Lat. (WGS84) Long. (WGS84) Lat. ED50 Lon. ED50 Quota
049123 46.25269 13.28719 5123572 2387983 607 m
049123 46.25227 13.2869 5123526 2387960 611 m

Rilievi

Tipo rilievo Gruppo Nome Gruppo Data rilievo Eseguito da
Aggiornamento Rilievo BERT GRUPPO SPELEOLOGICO 'BERTARELLI' 01-01-1972 RILEVATORI NON NOTI
Aggiornamento Rilievo FANTE GRUPPO SPELEOLOGICO. MONF. AMICI DEL FANTE 01-01-1978 STOCKER UGO
Aggiornamento Rilievo FANTE GRUPPO SPELEOLOGICO. MONF. AMICI DEL FANTE 01-01-1978 DEIURI GIORGIO
Aggiornamento Rilievo FANTE GRUPPO SPELEOLOGICO. MONF. AMICI DEL FANTE 01-01-1978 PIAN GIORGIO
Aggiornamento Rilievo FANTE GRUPPO SPELEOLOGICO. MONF. AMICI DEL FANTE 20-06-1981 TENTOR MAURIZIO
Aggiornamento Rilievo FANTE GRUPPO SPELEOLOGICO. MONF. AMICI DEL FANTE 20-06-1981 ZELEZNIK GIORGIO
Aggiornamento Posizione NN NON INDICATO 01-01-1994 RILEVATORI NON NOTI

Pozzi interni

Profondo Ramo Nome ramo Progressivo
12 m 1 TERNI 1
9 m 2 1°RUSCELLO 2
5 m 3 DI ULLI 3
8 m 3 DI ULLI 4
5 m 4 2°RUSCELLO 5
-18 m 5 SALA DELLA CASCATA 6
4 m 6 SIFONE FONDO 7
-8 m 7 MEANDRO DEL PARADISO 8
-12 m 8 3°RUSCELLO 9
-6 m 9 4°RUSCELLO 10
5 m 10 DEL FANTE 11
7 m 10 DEL FANTE 12
-7 m 10 DEL FANTE 13
-6 m 11 DELLE PIUME 14
-5 m 12 NUOVO RAMO OVEST 15
10 m 13 5°RUSCELLO NUOVO 16

Altri nomi

TASAJAMA, GROTTA VECCHIA DI VILLANOVA

Descrizione

DESCRIZIONE: la grotta Doviza è una delle più lunghe grotte del Friuli e certamente una delle prime esplorate. Conosciuta con il nome di grotta di Villanuova, dal paese omonimo nei cui pressi si apre, dovette cedere questo appellativo e tornare al nome indigeno allorchè, nel 1925, venne scoperta la vicina ed estesa grotta Nuova di Villanova (N.323 Fr). La grotta Doviza si apre sul fianco occidentale della Valle Tapotcletia, con due bocche poco discoste ed alte una trentina di metri sul fondovalle. Le gallerie che si originano dai due ingressi si riuniscono in un unico canale dopo circa duecento metri di percorso. Più oltre la galleria continua sempre abbastanza stretta, ma con frequenti saloni che ne interrompono la continuità, ed è percorsa da un torrentello che si getta in un sifone. Altri quattro torrentelli, provenienti da altrettante gallerie, si gettano nel sifone finale che è anche il punto più profondo della cavità. La grotta Doviza, o grotta di Villanuova, detenne per parecchi decenni il primato delle cavità più lunghe d'Italia. Negli anni settanta è stata eseguita una revisione planimetrica completa della grotta nelle sue parti già conosciute, tranne il ramo che parte dalla sala "e", con direzione prima Est e poi Nord, che è stato tracciato come ramo stimato nel rilievo allegato. L'esplorazione di questo ramo, nel periodo della revisione, era impedita dall'acqua che ne riempiva totalmente l'ingresso. Il ramo risulta esser già stato rilevato da R.Moro al 25-26 settembre 1971. Segue, ora, la descrizione dell'esplorazione dei rami nuovi scoperti e rilevati: SALA BASSA (sala "m") e NUOVO RAMO OVEST. Proseguendo dalla Sala Bertarelli (sala "c") verso Nord, invece di scendere verso il basso per imboccare la via del I ruscello, si continua a camminare in alto, sullo stesso piano della Bertarelli, e si arriva alla Sala Bassa, un'ampia sala di ridottissima altezza il cui soffitto si immerge verso Est fino a confondersi con la base. Lungo il lato Ovest invece, disostruita una fessura, si accede strisciando ad una saletta che, oltre a presentare, sul suo lato sinistro, un cunicolo impraticabile che si ricongiunge con la via di accesso alla sala "m", prosegue con un meandro alquanto basso, con la base ricoperta da ossa e feci di piccoli animali. Proseguendo per il ramo si entra in uno slargo con alcune marmitte asciutte, oltepassato il quale si arriva alla fine della parte inferiore del ramo. Sul soffitto si apre una fessura, risalita la quale ci si trova in un ramo superiore, in mezzo ad una frana. Questo punto è stato indicato sul rilievo con le scritte "pozzo" e "frana". Proseguendo verso WNW ci si immette in un' alta diaclasi subverticale che si restringe progressivamente. Se invece dal punto "pozzo"/"frana" si prosegue verso NE, si arriva, dopo pochi metri, a un bivio ove si devia verso Est. Dopo una decina di metri si piega verso SE e sette metri più avanti si individua, sul lato destro, un piccolo pozzo che probabilmente congiunge questo ramo con quello inferiore ("ramo delle ossa"). Avanzando ulteriormente ci si immette nella diramazione NW del cunicolo Ovest della sala Bertarelli. Escludendo alcune concrezioni nel "ramo delle ossa" e le marmitte e le concrezioni nella salette delle marmitte, tutto il nuovo ramo risulta spoglio. Esso è inoltre assolutamente fossile. Per l'esplorazione non sono necessarie nè corde nè altre attrezzature. RAMO DEL FANTE. Tale ramo è stato scoperto rompendo un diaframma vicino alla colata calcitica alla fine del "ramo alto" finora conosciuto, e all'inizio è molto fangoso per un intenso stillicidio. La prima sala si trova dopo 40 metri di percorso e da essa si esce superando una grossa frana immettendosi nella parte più ampia del ramo. Nel punto in cui il ramo piega da NW a SW è stata disostruita un'apertura che immette in un ramo discendente il quale, dopo due salti di 5m e 7m, porta alla sala Bertarelli vicino al suo cunicolo Ovest (vedi scritta "pozzo" sul rilievo allegato). Continuando invece lungo il "ramo del Fante", circa 15m dopo la sala orientata SW, bisogna risalire per 7m. Da qui si prosegue lungo un cunicolo che si immette in una sala nuova, quasi completamente ostruita da frane e lungo la quale si procede a malapena. Si avanza poi in galleria fino alle due sale terminali, nella prima delle quali si possono ammirare grossi cristalli di calcite. Il ramo del Fante è attivo solo nei primi 10-15m, poi è completamente fossile e presenta, per l'esplorazione, due sole difficoltà: la prima è la fessura iniziale, la seconda è la risalita di 7m che conviene armare con un cordino. RAMO DELL'INFERNO. Il ramo è il percorso attuale del quinto ruscello e vi si può accedere da due parti. Per entrarvi dalla "sala 1" si attraversa la frana sopra il "sifone": il cunicolo si presenta per tutta la sua lunghezza molto stretto, basso e tortuoso. In due punti esso si divide in due gallerie distinte, una superiore rispetto all'altra. La galleria inferiore, attiva, si perde in fessure impraticabili, quella superiore, quasi tutta fossile, è la via da percorrere per raggiungere l'altra imboccatura del ramo. RAMO DELLE PIUME. Vi si accede risalendo una colata alta circa 6m. La sua altezza varia dai 3m ai 5m ed è un ramo molto largo e di facile percorribilità. E' completamente fossile pur presentando i segni di un'intensa attività idrica svoltasi in tempi remoti. Delle due diramazioni terminali, quella orientata SW finisce in una saletta dal fondo sabbioso, quella SE ha un aspetto insolito, è molto bassa e termina con una frana. AGGIORNAMENTO del 1-20/6/1981: RAMO PROSECUZIONE 5° RUSCELLO è stato esplorato un nuovo ramo, individuato disostruendo quella che finora era considerata la fine del ramo del quinto ruscello. Ora l'imbocco è agibile con difficoltà, essendo ristretto nei primi metri, con l'acqua corrente lungo il suolo. L'imbocco si trova all'estremo punto Ovest della grotta (punto Ovest del meandro del Paradiso). Il ramo è attivo, essendo perennemente percorso dal quinto ruscello, ed è discretamente percorribile, nonostante le numerosissime marmitte piene d'acqua, alcune delle quali sono profonde oltre 2 metri. Si sconsiglia la visita di questo ramo nei periodi piovosi.

Note

1) LA PARTE ESPLORATA NON E' STATA RILEVATA TUTTA
1) GROTTA FOSSILE / ATTIVA
2) GROTTA AD ANDAMENTO ORIZZONTALE E VERTICALE
2) LA SEZIONE PRESENTE IN CATASTO MANCA DI PARTI CHE COMPAIONO SOLO IN PLANIMETRIA
3) SEGNALATA ALLA REGIONE PER FUTURA TUTELA
4) CAVITA'FACENTE PARTE DEL PRIMO GRUPPO DI 280 GROTTE RIPOSIZIONATE SU CTR 1:5000 (CONVENZIONE CATASTO-REGIONE 20-11-98) (1999)
5) PROSECUZIONI CERTE

 

Rilievi