DESCRIZIONE:
si apre alle falde del Monte Faeit, nel calcare giurese, è lunga in tutto 35m e consta di quattro stanzette unite da corridoi rivestiti di belle concrezioni. E' un'antica grotta di sbocco e attualmente, nel suo tratto superficiale, inattiva. Dopo le piogge nella stanzetta finale compare l'acqua, che esce poi all'esterno passando sotto alle croste stalagmitiche del corridoio d'accesso.
La grotta fu esplorata e rilevata dal Gortani nel 1903, che la descrisse poi nella Rivista Italiana di Speleologia, e fu poi nuovamente visitata dal De Gasperi che la trovò allagata.
Questa cavità è servita a rifugio ai partigiani durante l'ultimo conflitto mondiale e successivamente al ricovero di animali.
AGGIORNAMENTO del 1982:
la grotta è sita al vertice di uno dei canaloni della zona, molto prossimo a quello profondo del Rio Pleas e si apre a quota 600m.
Il nuovo rilievo, rieseguito in questa occasione, ricalca grossomodo quello del Gortani del 1903 e riportato dal De Gasperi successivamente.
Lo sviluppo della cavità risulta essere di 35m. L'andamento della grotta è orizzontale e presenta alcuni piccoli dislivelli costituiti da ammassi detritici. Soltanto al fondo si scende di circa un metro infilandosi in una fessura impraticabile ostruita da massi.