PRCS 1844
GROTTA DEL TIMAVO

Dati generali

Numero catasto REGIONE F.V.G. 1844
Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG 4583
Area geografica CARSO TRIESTINO
Nazione ITALIA
Provincia TRIESTE
Comune Duino aurisina / devin nabresina
Dislivello 58.9 m
Sviluppo 55 m
Profondità 58.9 m
Num. ingressi 1
Pozzo di accesso
Pozzi interni No
Artificiale/Naturale Naturale

Posizione primo ingresso

Quota 16 m
Profondità ingresso 14.7 m
Cartografia CTR 5000 109044
Nome cartografia CTR SAN GIOVANNI AL TIMAVO
Cartografia 1:25000 IGM 40AIIINE
Nome cartografia IGM DUINO
Lat. (WGS84) 45.78774
Long. (WGS84) 13.59271
Lat. gauss 5071450
Lon. gauss 2410620
Lat. eur50 45°47'19,1
Lon. eur50 13°35'37,2
Lat. igme 45°47'13,6
Lon. igme 01°08'25,9
Validità posizione fatta con GPS

Rilievi

Tipo rilievo Gruppo Nome Gruppo Data rilievo Eseguito da
Primo Rilievo SAG COMMISSIONE GROTTE 'E.BOEGAN' 01-07-1992 PADOVAN ELIO
Primo Rilievo SAG COMMISSIONE GROTTE 'E.BOEGAN' 01-07-1992 GALLI MARIO
Primo Rilievo SAG COMMISSIONE GROTTE 'E.BOEGAN' 01-07-1992 BONE NATALE
Aggiornamento Posizione GEOKARST GEOKARST 01-07-1992 NON SPECIFICATO
Aggiornamento Posizione RIP RIPOSIZIONAMENTO REGIONALE 01-07-1992 MANZONI MARCO

Altri nomi

GROTTA DEL LAGO

Descrizione

DESCRIZIONE 1844/4583VG: nel corso dei lavori per il nuovo acquedotto di Trieste, il giorno 11 marzo 1970 una volata di mine faceva sprofondare il terreno su una superficie di 6m x 4m in un campo situato nei pressi della Chiesa alta di San Giovanni di Duino, mettendo in luce una vasta caverna occupata dall'acqua. L'ACEGAT avvertiva la Commissione Grotte, invitandola ad effettuare il rilevamento della cavità, onde stabilire da quale parte doveva esser deviata la trincea destinata ad accogliere la tubatura, senza pericolo di altri crolli. La grotta è formata da un'unica caverna, completamente allagata, accessibile dallo squarcio franoso apertosi nel punto più elevato della volta tramite un salto verticale di 14m che porta direttamente sull'acqua; nell'intero perimetro della cavità non è possibile sbarcare dal canotto, in quanto le pareti si immergono senza formare sponde. In tutto il ramo orientale il vano appare scavato in un enorme deposito di breccia poco cementata ed il frequente distacco di elementi, anche di una certa mole, rappresenta un pericolo non trascurabile per chi si trova in questa zona; la breccia si estende anche verso Ovest, costituendo la verticale parete Nord, dalla sommità della quale la volta scende compatta ed uniforme, seguendo l'inclinazione e la direzione degli strati, il letto di uno dei quali forma in pratica tutto il soffitto, adorno di qualche stalattite biancastra. Prima di iniziare le ricognizioni subacquee è stato effettuato un accurato rilievo batimetrico per avere una serie di profili del fondo; le operazioni di scandaglio sono state alquanto laboriose, sia per la difficoltà di mantenere fermo il battello che per la straordinaria ed imprevedibile profondità dell'acqua. Alla base del pozzo, il crollo della volta ha portato il fondo a meno di due metri, formando un cono che digrada con fortissima pendenza verso il braccio occidentale della galleria, a metà della quale la profondità è di circa 18m, mentre nel punto estremo raggiungibile in superficie, lo scandaglio ha indicato 33,60m; a poca distanza da qui, a ridosso della parete Nord ed in un'area non superiore ai 4mq, il cavo d'acciaio usato per le misure è filato per 44,20m, indicando la presenza di un vero e proprio pozzo subacqueo. Verso Est lo sfaldamento della breccia ha determinato un notevole riempimento e la profondità al centro della galleria non supera gli 11m. L'esplorazione della parte sommersa è stata iniziata immediatamente, individuando sul lato SW un'ampia galleria che è stata seguita per una quarantina di metri e dalla quale l'acqua abbandona la grotta per dirigersi verso le vicine risorgive. Dopo un'interruzione delle immersioni dovuta alle piene primaverili, che intorbidiscono l'acqua ed aumentano la velocità della corrente, le ricerche sono riprese e si è accertato che il sifone d'entrata è situato verso NE e che da esso si diparte un'altra galleria con grandi lame, risalita finora per una ventina di metri. Per la sua ubicazione la cavità non porta ovviamente un decisivo contributo alla conoscenza del corso sotterraneo del Timavo, tuttavia essa consente di accedere al fiume in un punto assai favorevole ai fini dell'esplorazione del delta sommerso e del tratto che presumibilmente si dirige verso i pozzi n. 226 e n. 227. La grotta è recintata e le chiavi sono custodite dal proprietario del fondo.

Note

1) SIFONI PERMANENTI
1) RILIEVO COMPLETO
1) GROTTA ATTIVA
2) GROTTA AD ANDAMENTO ORIZZONTALE E VERTICALE
2) ESPLORAZIONE COMPLETA
3) GROTTA PRATICABILE SOLO DA SPELEOSUB
4) POSIZIONE ESEGUITA CON GPS DIFFERENZIALE
5) CAVITA'FACENTE PARTE DEL PRIMO GRUPPO DI 280 GROTTE RIPOSIZIONATE SU CTR 1:5000 (CONVENZIONE CATASTO-REGIONE 20-11-98) (1999)
6) CHIUSA PROPRIET.FONDO VEDI DESCRIZ.
7) PROSECUZIONI CERTE
8) VINCOLO PAESAGGISTICO L1497/1939 ISTITUITO CON DELIB. GIUNTA REG.13.09.1996 N°4046

 

Rilievi

Immagini