DESCRIZIONE:
la cavità fu esplorata parzialmente dal Meeraus già nel 1928 e nel 1955 una spedizione della Commissione Grotte ne raggiunse il fondo.
L'inghiottitoio assorbe le acque della Fontana Rugat, distante alcune decine di metri, ed è costituito da una prima parte caratterizzata da alcuni piccoli pozzi, e da una seconda parte, con delle grandi caverne, lunghe fino a 50m, con il fondo coperto da grossi massi e da una notevole quantità di argilla.
L'acqua si perde fra i detriti, una cinquantina di metri prima dell'ultima cavernetta che rappresenta il punto più profondo accessibile. La cavità, retroversa nel suo secondo tratto, segue in parte i giunti di stratificazione.
AGGIORNAMENTO del 1991:
RAMO SAN GIUSTO 1° - INGRESSO PUNTO B:
per accedere alla nuova galleria è necessario compiere un'arrampicata di 11m su roccia friabile (è stato lasciato uno spezzone di corda sul posto). Un portale di 2m x 4,5m (punto B1 del rilievo) segna l'inizio del ramo ascendente, nel quale c'è la costante presenza di un corso d'acqua, anche nei periodi di siccità. Proseguendo, si arriva ad una saletta di modeste dimensioni, mentre sulla sinistra, a 3m dal suolo, vi è una piccola diramazione che si esaurisce dopo pochi metri (punto 2). Si prosegue poi lungo la galleria fino ad arrivare ad una grande sala (punti 6,7,8), la morfologia caratteristica della quale è rappresentata da due livelli di carsificazione, uno alto, non più percorso dall'acqua, ed uno basso, attivo. Dopo aver superato dei massi di crollo di notevoli dimensioni, si arriva ad un'altra sala, il cui fondo è ricoperto da grandi accumuli di detriti. Superato un laghetto, si entra in una condotta forzata da cui si dipartono tre cunicoli che, essendo di ridotte dimensioni, sono percorribili solamente strisciando.
Il primo a sinistra conduce ad una pozza d'acqua, di là dalla quale il fango e le pietre ostruiscono il passaggio (punti B 17, 18). Il secondo (punti 14,15,27) dopo alcuni metri si trasforma in una fessura impraticabile, che si ricollega sia alla galleria principale, sia a quella terminale.
Ritornando al trivio, si prosegue nel cunicolo di mezzo (punto 19) e il ramo termina in una strettoia sifonante, le cui esigue dimensioni rendono impossibile ogni tentativo di scavo.
RAMO SAN GIUSTO 2° - INGRESSO PUNTO C:
l'accesso posto a metà del terzo pozzo, immette in una galleria discendente. Si procede quasi sempre carponi, fino a raggiungere una zona (punto 4) in cui una frana preclude ogni possibile continuazione.
RAMO SAN GIUSTO 3° - INGRESSO PUNTO D:
si tratta di una piccola galleria fossile meandriforme, ascendente, con il fondo ricoperto da materiale lapideo, che si restringe (punto 4) e termina con una strettoia impraticabile.
Il suo accesso si trova nelle vicinanze del 2° ramo, a metà del terzo pozzo.