ACCESSO:
la grotta si apre sulla destra del Torrente Cellina, all'altezza della vecchia presa della SADE.
DESCRIZIONE:
i due ingressi conducono ad un complesso sistema di gallerie intercomunicanti che hanno il loro punto più depresso in un lago sifone che inghiotte e smaltisce, per vie ancora ignote, le acque che provengono dal ramo primo della galleria SW. Nel complesso la cavità appare piuttosto povera di concrezioni calcitiche. La volta delle gallerie è costituita in gran parte dal letto delle stratificazioni e si mantiene bassa sul suolo. In diversi punti della galleria SW ed in qualche tratto di quella SE sono stati rinvenuti dei caratteristici conglomerati; sul pavimento della galleria SW, specie in corrispondenza con il ramo primo, e nel primo tratto di questo, sono stati osservati detriti levigatissimi e ciottoli di varia grandezza.
Galleria ascendente:
superato il sifone e proseguendo per una breve galleria, dopo un laghetto poco profondo si incontra una serie di caverne percorse da un modesto corso d'acqua che alimenta il sifone. In una di queste vi è una cascatella proveniente da un camino laterale. Dopo questa prima parte la grotta continua, sempre in salita, con una galleria d'interstrato, non percorsa dall'acqua in condizioni normali, incisa nel mezzo di un meandro. Dopo circa 200m mentre la galleria prosegue ancora per una trentina di metri, terminando con una frana, il meandro devia verso Est. Percorrendo il meandro bisogna superare alcuni salti in arrampicata finchè si arriva alla base di un camino, stimato una quarantina di metri, che non è stato possibile risalire.
Da Esplorare (edizione speciale USP 1995):
"Nel 1989 M. Camuccio (Gruppo Speleologico Sacile) affronta la risalita di un camino poco oltre al sifone. Nel 1991 D. Cirillo e G. Puppi (Unione Speleologica Pordenonese) con G. Zamparo (Lindner) rilevano, per circa 30m, uno stretto meandro laterale, soffiante, con arrivo d'acqua. In quell'occasione l'esplorazione fu fermata dall'arrivo di una piena.
Nel gennaio dell'anno successivo D. Cirillo (USP) con G. Dagiat, S. Candida e M. D'Andrea (GSS) iniziano al risalita del camino terminale, conclusa, nel 1995 da M. Perotti, F. Tracanelli e M. Mazzolo, dopo 35m di arrampicata artificiale sboccando alla base di un altro vasto camino.