ACCESSO:
la cavità si apre molto vicina alla omonima Grotta presso Monrupino (822/3985VG) ed al sentiero segnato per Rupingrande.
DESCRIZIONE:
la grotta inizia con un breve baratro, superabile senza attrezzatura, dal quale scende una china di detriti trattenuti da massi incastrati tra le pareti e si sviluppa quindi in varie direzioni, con cunicoli e piccoli vani dal suolo fangoso.
Il rinvenimento accidentale di alcuni cocci romani indusse ad effettuare delle indagini in altre parti della grotta e così, nel potente banco argilloso che ne occupa il fondo, venne scoperta una grande quantità di ossami, appartenenti al cervo megacero ed al bue primigenio, mentre non è stata ancora stabilita l'origine di alcune altre grandi ossa.