ACCESSO:
dal paese di Gabrovizza, si prende il sentiero che porta alla grotta dell'Alce, passando per la grotta Verde. Giunti alla dolina dove si trova la grotta dell'Alce, si prosegue fino al primo bivio, dove si prende al sinistra e si continua fino ad arrivare ad una dolina, sempre sulla sinistra, con un bel prato sul fondo. Si attraversa la dolina e si risale sul suo bordo opposto. Qui ci si trova in un piccolo tratto pianeggiante, seguito subito da un'altra dolina: sul bordo di quest'ultima si apre l'ingresso, difficilmente individuabile, del pozzo.
DESCRIZIONE:
sceso il primo pozzetto, dopo un breve scivolo fangoso, ci si ritrova sopra un altro pozzetto, leggermente più ampio, alla cui base si trova una stanzetta dalla quale, tramite una strettoia, si può accedere al pozzo successivo. Sia le pareti del tratto terminale di questo pozzo, che la saletta che si trova alla sua base, sono formate da massi di crollo e brecciame misti a fango, altamente instabili. Un angusto passaggio tra blocchi di frana dà accesso all'ultimo pozzo le cui pareti, disseminate di massi instabili, sono pericolosissime. La grotta chiude a -41m, in frana. L'eventuale prosecuzione risulta impossibile a causa dei massi incombenti.
Il nome del pozzo è dovuto ad "Arturo", un ragno troglobio di dimensioni enormi, che dimora nel punto più stretto della grotta: lo scivoletto fangoso iniziale.