ACCESSO:
la grotta, si apre con un ampio imbocco nei pressi di una carrareccia. Era conosciuta già dai primi anni '40 (sigle del STS) ed è stata poi riscoperta dal GTE nel 1955.
DESCRIZIONE:
Un breve pozzo, superabile senza attrezzatura, porta in una sala dalla quale si sviluppano, in direzione opposta, due gallerie.
La grotta è parte di un antico inghiottitoio il cui ingresso andrebbe cercato una cinquantina di metri a SE dall'ingresso attuale apertosi in seguito a crolli di un'ansa del meandro. Questo è lungo un'ottantina di metri e si sviluppa con andamento meandriforme secondo la direzione SSW-NNE sino all'accesso attuale e poi in direzione Ovest fino al punto più profondo della cavità (punto 1 nel rilievo).
La galleria è larga in media 1m, alta sino a 5m, graziosamente concrezionata; segue l'andamento e l'immersione degli strati e presenta, nei tratti meno riempiti, sezioni modificate da crolli e concrezioni.
Alcuni speleologi del STS o del GTE hanno aperto nel primo tratto (punto 16 e 17) un passaggio che porta ad un tratto basso (punti 20-26), che morfologicamente dovrebbe rappresentare la parte bassa del meandro. Attualmente sono visibili due prosecuzioni (punto 9 e punto 26).
La cavità, come purtroppo tante altre situate nei pressi degli abitati, è usata per lo scarico dei rifiuti.
NOTA
Con il consenso del proprietario del fondo la cavità è stata ripulita nel febbraio del 2001 dagli speleologi del Gruppo Grotte “Grmada”. Su richiesta del proprietario l’ingresso è stato ostruito con rami secchi e cespugli.