ACCESSO:
la grotta si apre quasi ai piedi del Monte Coste, sul versante SO, in una macchia di pini che si staglia tra il fitto ceduo.
DESCRIZIONE:
già esplorata nel 1897 dal Club Touristi Triestini, questa cavità presenta un ampio ingresso circondato con filo spinato per evitare disgrazie.
Il pozzo, interamente rivestito da muschi rigogliosi, presenta alla base un ammasso di ramaglie e di tronchi che lascia appena libera una stretta fessura la quale immette in una breve galleria; nella volta di tale galleria sbocca un passaggio, al quale si accede attraverso una finestra nella parete Est del pozzo iniziale.
AGGIORNAMENTO del 1986:
la grotta, esplorata dal CTT nell'altro secolo, rilevata poi nei primi anni '60, è stata rivista dalla Commissione Grotte "Eugenio Boegan" venticinque anni dopo.
L'ampio pozzo di accesso, impostato su una frattura orientata NW-SE e interessato da numerose nicchie e rientranze, finisce su di una china detritica, a metà della quale si apre un cunicoletto che pare addentrarsi per qualche metro; alla base del pozzo, sul lato Est, si apre l'imbocco di un meandro alto, largo e asciutto, che si addentra prima in direzione Est, indi NE, per poi girare in corrispondenza di un abbassamento della volta e di un restringimento delle pareti, verso SE.
La grotta termina con un tappo di materiale fradicio, oltre il quale pare non ci sia la possibilità di proseguire. Sul fianco del pozzo sovrastante l'ingresso del meandro ci sono delle finestre, non raggiunte, per mancanza di tempo, che paiono comunque buttarsi sul meandro stesso; questo, nei suoi primi metri, è sormontato da qualche camino laterale che presenta tracce di scorrimento idrico.
NOTA:
nella relazione del CTT sull'esplorazione del Pozzo dei Tronchi (riportata dalla rivista "Il Tourista", anno IV 1897 N° 5, pag.57-58) è citata la presenza di una grande quantità di Troglophilus cavicola Koller.