Descrizione storica
Questa grotta venne classificata dal D.Marini nel 1957 come doppia riferendola alla 822 VG (Fovea Maledetta) e non entrò mai nel catasto ufficiale del FVG. Resta il mistero della posizione errata fatta nel 1923 dal Batellini (che era un ottimo rilevatore).
In una vasta dolina alberata ed arbustiva, a ridosso di una parete rocciosa del calcare inferiore di Aurisina, s'apre questa enorme fenditura che si sprofonda per ben 170 m., arrivando a soli 22 m. sopra il livello marino. Un ponte naturale fra le corrose pareti, divide in due la bocca impressionante. Man mano si discendono le scale, s'incontra qualche benefico ripiano che riposa, se pur coperto di detriti traballanti verso il difficile abisso. Le pareti bruno-verdastre e viscide, sono solcate da fenditure, arterie secondarie queste, attraverso le quali le acque meteoriche d'una vasta zona circostante, dopo averle corrose e allargate, trovano sfogo nella fessura maggiore; l'inclinazione della stratificazione locale facilita alle acque stesse il loro lavoro chimico e meccanico. Il fondo è un piano inclinato di detriti, alla cui base un breve tratto di sabbia ed argilla segna l'ultimo passaggio visibile delle acque d'infiltrazione che si raccolgono a questa profondità nelle epoche di maggior abbondanza, come attestano le differenti linee nelle pareti, secondo i diversi livelli delle acque.
1) Posizione errata confusa con la 822 VG |
L.V. Bertarelli - E. Boegan - 1926, 2000 Grotte |