ACCESSO
La cavità s'apre nei calcari turoniani del gradino inferiore di Aurisina, alla base di una paretina di roccia che costituisce il margine Sud di una cava di pietrisco, abbandonata, nella quale si trova pure l'ingresso della Grotta della Vittoria (526\2744VG).
DESCRIZIONE
Il pozzo d'accesso trae origine da una marcata frattura, ben visibile dall'esterno, che attraversa diagonalmente lo sbancamento della cava.
Risulta piuttosto pericoloso a causa della roccia estremamente fratturata dalle mine fatte brillare all'esterno. Tale problema è stato ovviato, al momento dell'esplorazione, infilando uno sopra l'altro due fusti metallici privi di fondo, rinsaldati da una colata di calcestruzzo. L'ingresso fu, inoltre, chiuso da con una piastra in acciaio bloccata da un lucchetto.
Alla base del pozzo d'accesso c'è una caverna, abbastanza spaziosa, ingombra di massi di crollo ed interessata da numerose fratture e forme di ringiovanimento. Da questa si dipartono due rami di cui, quello ad E, è costituito da una galleria meandriforme, piuttosto angusta ed intasata da un potente banco di argille molto umide. Qui le concrezioni sono quasi del tutto assenti e compaiono solo nella parte terminale dove, unitamente alle argille, chiudono ogni proseguimento. Il ramo che si sviluppa verso S è molto più complesso; è costituito da una galleria superiore e da una inferiore, comunicanti tra di loro, da alcuni pozzetti e da una spaziosa caverna. Discendendo per alcuni metri la china detritica, si raggiunge l'imbocco della galleria inferiore e, arrampicando qualche metro, l'imbocco di quella superiore. Dopo circa 16m, entrambe confluiscono a livelli diversi nella spaziosa caverna. La galleria superiore presenta un notevole concrezionamento lungo il suolo e lungo le pareti mentre la volta, tormentata da innumerevoli fratture e camini angustissimi, ne è quasi priva. Nella galleria inferiore, invece, i depositi calcitici sono più rari ed anche questi in parte asportati dai fenomeni di ringiovanimento; sono presenti forme coralloidi e stalattiti eccentriche.
Nella caverna dove sboccano le due gallerie si trovano alcuni pozzetti, comunicanti tra loro con passaggi impraticabili, che portano all'ingresso dell'ultimo salto, chiuso al fondo da detriti ricoperti da un velo di concrezione. A metà altezza della precedente caverna resta molto evidente la continuazione del livello più antico, ora quasi del tutto demolito, come testimoniano i crostoni pensili rimasti. Un breve passaggio in cengetta porta dalla galleria superiore alla caverna terminale, lunga una decina di metri, leggermente discendente e discretamente concrezionata.
La volta si abbassa velocemente e dopo aver sfiorato un ponte naturale, raggiunge il suolo. Uno stretto passaggio allargato artificialmente, immette in un piccolo vano dal quale si diparte un cunicolo angustissimo che porta ad una fessura impraticabile. Questa comunica con la Grotta della Vittoria.