ACCESSO:
la cavità in questione si apre sul fianco NNE di una dolina di discrete proporzioni, alla base di una grossa quercia che ha incisa nella corteccia la lettera "T", a probabile testimonianza dello scopritore della grotta. L'ingresso è protetto da un'inferriata. Nella stessa dolina si apre, a pochi metri, la 4184VG.
DESCRIZIONE:
la grotta presenta una serie di pozzi, collegati tra loro da alcune strettoie e ripiani che portano ad una profondità di 34.5m. Tranne che nel tratto iniziale, la grotta presenta tipici fenomeni di ringiovanimento; l'unico tratto esteticamente degno di nota è quello terminale, dove un incrocio di fratture ha generato un alto camino: il calcare in questo punto è molto compatto ed i fenomeni di dissoluzione, tuttora in atto, hanno creato alcuni ponti naturali molto suggestivi.
Al pozzetto d'accesso, alquanto malagevole, segue una cavernetta poco con-
crezionata, con una breve diramazione ascendente, nel cui fondo argilloso, si apre un pozzo di 9m impostato, come del resto tutta la grotta, su una frattura N-S. Il pozzo è stato aperto con uno scavo di circa 2,5m e, dopo il tratto iniziale, si restringe, dividendosi quindi, in due parti, di cui una non agibile, che comunica con un pozzo laterale, abbastanza concrezionato, di circa 21m, che sbocca nella cavernetta terminale. L'altro ramo porta, dopo 6m di discesa, su un ripiano di massi incastrati da dove, risalendo la parete per un paio di metri, si raggiunge un passaggio allargato che immette nel pozzo precedentemente descritto. La grotta prosegue con un altro pozzo di 13m, in parte eroso, che termina su di una scivolosa china detritica comunicante con un allargamento laterale, arrivo di un ampio camino interrotto alla base da alcuni ponti naturali. Dopo un ulteriore saltino si arriva nella cavernetta terminale, ingombra di detriti e fanghiglia, dalla quale si diparte un cunicolo discendente che porta alla massima profondità.