ACCESSO
Sulla strada che congiunge Marcottini con Doberdò del Lago, di fronte alla fabbrica “EMME DUE”, s’apre un’ampia mulattiera: la si percorre per circa 400m fino a giungere ad una biforcazione. Prendendo il sentiero di destra (meno ampio ma sempre evidente), si sale fino a raggiungere una costruzione in cemento (acquedotto). Da qui si prosegue verso sinistra per circa 250m su una traccia di sentiero, si piega ancora sulla sinistra, scendendo fino al fondo di un’ampia dolina nella quale si nota, evidente, l’ingresso. Attualmente questo è chiuso da un tombino munito di lucchetto: le chiavi si possono ottenere rivolgendosi al Gruppo Speleologico “Talpe del Carso”
DESCRIZIONE
La grotta riveste un notevole interesse sia per la profondità, la maggiore del Carso Goriziano, sia per la sua complessità morfologica, caratterizzata da una sequenza di pozzi alternati a terrazzi e piccoli salti. L’ingresso, chiuso con una botola, immette in un pozzo di 17m sul fondo del quale un pertugio permette l’accesso ad un P65; questo, nel tratto iniziale, presenta le pareti coperte da splendide cortine stalattitiche, cannule e colonnine, totalmente assenti nella seconda parte.
In quest’ultima, infatti, la grotta assume una morfologia a roccia viva, scavata da un carsismo nuovamente aggressivo. Qui le pareti non concrezionate, evidenziano una stratificazione differenziata e la presenza di alcuni notevoli banchi fossiliferi.
L’ultimo pozzo (P20) è anch’esso fortemente eroso e conduce, dopo una breve galleria meandriforme, alla sala finale, il cui fondo è coperto da abbondanti depositi argillosi.
NOTA
La cavità, scoperta all’inizio del 1989, è intitolata alla memoria di un socio del Gruppo Speleologico “Talpe del Carso”, deceduto in un incidente stradale.
CARATTERISTICHE LITOSTRATIGRAFICHE
Le litofacies prevalenti sono rappresentate da wackestone-packstone intraclastico-fossiliferi e da floatstone fossiliferi; verso il fondo si riscontrano livelli dolomitici ed anche verso la sommità è caratteristica la presenza di un orizzonte di dolomia a grana grossa. Tra le biofacies si è riscontrata la presenza di Biconcava sp. E coralli nella parte bassa della successione e di Broeckina balcanica, Chrysalidina gradata e Pseudolituonella nella parte superiore che segnalano il Cenomaniano medio-superiore. Si ritiene che questa successione, appartenente alla Formazione di Monrupino, possa essere posizionata poco sopra del Membro dolomitico, senza raggiungere d’altra parte la porzione sommitale della succitata formazione.