PRCS 9153
Voragine dei Corvi Stampa 

Dati generali

Numero catasto 3 - SLOVENIA
1947
Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG
43
Area geografica
CARSO SLOVENO
Nazione
SLOVENIA
Comune
Sezana
Località
Gropada
Dislivello
175 m
Sviluppo
129 m
Sviluppo spaziale
450 m
Profondità
175 m
Num. ingressi
1
Pozzo di accesso
Pozzi interni
Artificiale/Naturale
Naturale

Altri nomi

Golokratna jama

Descrizione

Descrizione storica

La Voragine dei Corvi, sulla quale volteggiano spesso stormi di corvi, è, dopo quelle di S.Canziano, la più ampia ed imponente di tutta la Carsia. L'orifizio, quasi circolare, ha un diametro di 65 m., e le pareti, intersecate da ampie spaccature, scendono verticalmente ; alcuni alberi si abbarbicano nelle fessure della roccia e gettano la chioma nel vuoto; anche muschi e licheni vi vegetano a profusione.  Lo scandaglio lungo là parete SO, tocca il fondo della voragine a una profondità di 110 m. La parete opposta invece, cioè quella rivolta a NE, va giù per 74 m., tre dei quali si guadagnano presso l'orifizio in causa del terreno un po' inclinato.  Scendendo colla scala di corda lungo questa parete, si giunge al fondo della voragine (punto A), sul vertice di un enorme piano inclinato, di poco superiore ai 30°, lungo 87 m. (punti A-B), formato da detriti impastati con terriccio e col guano dei volatili. Il fondo, nella stagione propizia, è tappezzato da fitta vegetazione erbacea, tra cui risaltano numerose le bianche corolle di una crocifera,l'Alliaria officinalis, e le foglie lanceolate di una felce, lo Scolopendrium otficinarum., Al fondo subito attrae l'attenzione un'ampia volta semielittica, che si apre sotto la parete SO della voragine. La volta, foracchiata al suo principio da tre alti camini, larga oltre 50 m. ed alta 40 m., forma l'ingresso di un cavernone nel quale s'interna il piano inclina to. I detriti cessano presso il punto B, ad una profondità quindi di 119 m. sotto il livello del terreno esterno, per far luogo ad un ultima tratto lungo 33 m. (punto B C +4 m.), tutto sconvolto per la presenza di blocchi crollati dalla volta. La massima profondità della voragine è di 129 m., e precisamente presso il punto D, in un sito limaccioso, col suolo tutto fessurato, nel quale certo l'acqua, che in gran copia qui si raccoglie nei tempi di pioggia, trova facile sfogo. La voragine tutta è rischiarata dalla luce naturale. Eloquenti testimonianze farebbero supporre che sotto questa voragine scorra presentemente il Tìmavo che poi passa per la grotta di Trebiciano, la quale trovasi a 0, a c. km. 2.5.  La draga di Orle e la dolina di Percidol devono. certo stare in relazione per la loro genesi con questa voragine, essendo allineate nella stessa valle carsica, probabile risultato del lavorio di erosione dello stesso fiume, che in epoca remotissima la percorreva alla luce del sole, per poi successivamente sparire nelle viscere della terra, lasciando non dubbie tracce del suo passaggio. Dal li vello del suolo fino alla profondità di 321 m., dove ora scorre l'acqua, accessibile solo nella caverna di Trebiciano, il fiume deve avere in passato stabilito il suo letto a varie altezze, abbassandolo a poco a poco, e lasciando vuote delle cavernosità, la di cui volta, anche per la prevalente orizzontalità degli strati, subì un crollo, dando origine appunto a queste voragini. L'enorme ammasso di materiale crollato ostruì, frantumandosi, l'accesso alle cavità sottostanti; il terriccio vegetale formato si poi, o trasportato dalle piogge, cooperò a cementare e rendere salda la compagine, causa dell'ostruzione. Fattore non trascurabile fu pure quello dei lenti movimenti del suolo o bradisismi, che comprimendo la stratificazione poterono far sparire gli antichi sbocchi ed efflussi delle acque in questi baratri. Nella Voragine dei Corvi, supposto che il fondo, ora celato dai detriti, sia piano (il piano passante per il punto B della sezione), risulterebbe che la massa di questi detriti non è inferiore a 80.000 mc. La capacità della voragine stessa supera i 300.

000 mc, cifra che ci può dare un'idea della quantità enorme di materiale eroso ed asportato, e della grandiosità degli spazi, giacenti al disotto, che dovettero accoglierlo.  

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Note

1) zaklenjena
2) TK-25

Pozzi

Ramo Nome ramo Profondità (m)
interno 3

Rilievi

Bibliografia

Alpi Giulie, III, 1898, N. 5, pag. 54, Alpi Giulie
Società Alpina delle Giulie - 1993, Alpi Giulie anno 87 n.2

Pag. 137:143

Rivista del T. C. I., Milano, XVII,I9II, N. 6, Rivista del Touring Club Italiano
BOEGAN Eugenio, 1910, Speleologia (Appunti)
Tourista, Trieste, XIV, 1909, Tourista

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