ACCESSO: la cavità si apre molto vicina alla omonima Grotta presso Monrupino (822/3985VG) ed al sentiero segnato per Rupingrande. DESCRIZIONE: la grotta inizia con un breve baratro, superabile senza attrezzatura, dal quale scende una china di detriti trattenuti da massi incastrati tra le pareti e si sviluppa quindi in varie direzioni, con cunicoli e piccoli vani dal suolo fangoso. Il rinvenimento accidentale di alcuni cocci romani indusse ad effettuare delle indagini in altre parti della grotta e così, nel potente banco argilloso che ne occupa il fondo, venne scoperta una grande quantità di ossami, appartenenti al cervo megacero ed al bue primigenio, mentre non è stata ancora stabilita l'origine di alcune altre grandi ossa.
1) RILIEVO COMPLETO |
1) GROTTA FOSSILE |
2) GROTTA AD ANDAMENTO ORIZZONTALE E VERTICALE |
2) GROTTA DI INTERESSE ARCHEOLOGICO |
3) ESPLORAZIONE COMPLETA |
BRATOS R., 1956, Attivita' del Gruppo Triestino Escursionisti. Atti VIII Congr. Naz. di Spel., Como 1956, Como 1958, vol. I: 69-70 |
MARINI D., 1975, Il problema delle antiche sepolture sul Carso trie stino alla luce di alcune recenti scoperte. Alpi Giulie, 69: (1): 40-55 |
MARINI D., 1961, Le cavita' inedite del Catasto speleologico della Venezia Giulia. Rassegna Speleologica It., 13 (4): 176-189 |
GHERLIZZA F., HALUPCA E., 1988, Spelaeus. Club Alpinistico Triestino ed., Trieste 1988: 1-320 |