DESCRIZIONE: la grotta venne resa accessibile nel 1964 con la disostruzione del primo pozzo di 3m. E'costituita da due caverne principali situate una sotto l'altra e unite da un salto di pochi metri e da un'angusta galleria, nella quale si aprono altri tre pozzi che portano anch'essi al vano inferiore. All'estremità di tale vano due strettoie immediatamente successive danno accesso ad un'ultima caverna in leggera discesa, chiusa da una frana. Tutta la cavità è percorsa da una sensibile corrente d'aria, particolarmente forte alla strozzatura situata subito sotto l'ingresso e che esce appunto dalla frana terminale. Nel 1964 si tentò di superare questo ostacolo scavando un passaggio tra la parete e l'ostruzione, ma dopo molte giornate di lavoro si dovette abbandonare l'opera per il pericolo continuo dei massi incombenti. Non è improbabile che il fenomeno possa esser dovuto ad una comunicazione con la Grotta Marcella (385/840VG), situata a circa 70m di distanza. Nella cavità si notano imponenti fenomeni di crollo, ormai consolidati da spesse colate calcitiche. Gran parte delle concrezioni, tra cui sottilissimi e lunghi cannelli, è stata danneggiata.
Nei primi anni 90 una squadra formata da Franco Florit, Toffanin Paolo ed altri soci CGEB eseguì uno scavo nella frana (punto 11 del rilievo) intercettando un laminatoio sub orizzontale che venne allargato per circa 15 mt. I lavori vennero sospesi per instabilità della roccia senza giungere a soluzione.